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Cono Cimino
Ni sìmu rufriscàti a la cìbbia ri la sinacòca!
di Cono Cimino Il dialetto è l’anima nobile di un popolo, il tessuto di appartenenza a un territorio e come tale è un bene culturale da salvaguardare per prevenire lo smarrimento della propria identità; Il dialetto è la lingua del focolare , degli affetti perché si parla con i propri famigliari, con gli amici, con la gente del proprio paese; il Santo Padre nell’omelia del 7 gennaio del 2018 ci ha ricordato che: “il dialetto è la lingua dell’amore”. Un dialetto comunque si tutela parlandolo e va aiutato con iniziative locali. Questa mia raccolta, in dialetto teggianese reso fluente e dalle rime baciate o alterne, in tutti “li cundi” nasce da siffatta consapevolezza, unita al piacere di suscitare emozioni e alla ragionevole esigenza di tramandare storie e nomi particolari facendoli conoscere; Insomma una desiderata occasione per dare conto all’amore per la lingua natia e wpre a diffonderla.Il dialetto è l’anima nobile di un popolo, il tessuto di appartenenza a un territorio e come tale è un bene culturale da salvaguardare per prevenire lo smarrimento della propria identità; Il dialetto è la lingua del focolare , degli affetti perché si parla con i propri famigliari, con gli amici, con la gente del proprio paese; il Santo Padre nell’omelia del 7 gennaio del 2018 ci ha ricordato che: “il dialetto è la lingua dell’amore”.
Un dialetto comunque si tutela parlandolo e va aiutato con iniziative locali.
Questa mia raccolta, in dialetto teggianese reso fluente e dalle rime baciate o alterne, in tutti “li cundi” nasce da siffatta consapevolezza, unita al piacere di suscitare emozioni e alla ragionevole esigenza di tramandare storie e nomi particolari facendoli conoscere; Insomma una desiderata occasione per dare conto all’amore per la lingua natia e wpre a diffonderla.
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