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Mimmo Manfredi
Dov’è la mia vita?
di Mimmo Manfredi Un diario di ricordi, di fatti, di impressioni, un meraviglioso viaggio alla ricerca di reminiscenze da pescare e di dialoghi con personaggi e presenze care. Un romanzo libero e moderno, il quale mescola prosa e poesia con prorompenza e magia. I suoi ingredienti sono l’innocenza, la spontaneità e la bontà, che liberano l’autore dai lacci delle preoccupazioni letterarie, dando libero sfogo alla sua anima, la quale è avida di esprimere, narrare, cantare, piangere, emozionarsi, sorridere, vivere… È il racconto di un uomo pio e gentile, fratello di Giuseppe, morto a soli dieci anni in una tragedia pazzesca…figlio di una madre forte e asservita ad un destino crudele. Figlio di un lupo di mare che custodisce nelle mani, semichiuse a mo’ di scrigno, i segni del duro lavoro. Amico di fiori, alberi, lumache, pesci e gabbiani, custode di un diario “pazzescamente” ritrovato per caso in treno e di eteree foglie fra tempeste di vento e freddo nella speranza di poter esaudire quelle umili preghiere. Nell’affetto dei suoi familiari Domenico trova conforto alle angustie dell’esistenza, assorbendo dalle ferite stesse della sua vita e dalle meditazioni solitarie e spirituali il balsamo della speranza. Ogni paese visitato diventa un luogo dell’anima, perché viaggiare significa per lui andare alla ricerca di colori e profumi, lasciarsi accompagnare dalla musica e dialogare con la gente.€15.00
Un diario di ricordi, di fatti, di impressioni, un meraviglioso viaggio alla ricerca di reminiscenze da pescare e di dialoghi con personaggi e presenze care. Un romanzo libero e moderno, il quale mescola prosa e poesia con prorompenza e magia.
I suoi ingredienti sono l’innocenza, la spontaneità e la bontà, che liberano l’autore dai lacci delle preoccupazioni letterarie, dando libero sfogo alla sua anima, la quale è avida di esprimere, narrare, cantare, piangere, emozionarsi, sorridere, vivere…
È il racconto di un uomo pio e gentile, fratello di Giuseppe, morto a soli dieci anni in una tragedia pazzesca…figlio di una madre forte e asservita ad un destino crudele. Figlio di un lupo di mare che custodisce nelle mani, semichiuse a mo’ di scrigno, i segni del duro lavoro. Amico di fiori, alberi, lumache, pesci e gabbiani, custode di un diario “pazzescamente” ritrovato per caso in treno e di eteree foglie fra tempeste di vento e freddo nella speranza di poter esaudire quelle umili preghiere.
Nell’affetto dei suoi familiari Domenico trova conforto alle angustie dell’esistenza, assorbendo dalle ferite stesse della sua vita e dalle meditazioni solitarie e spirituali il balsamo della speranza.
Ogni paese visitato diventa un luogo dell’anima, perché viaggiare significa per lui andare alla ricerca di colori e profumi, lasciarsi accompagnare dalla musica e dialogare con la gente.
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