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Cosimo De Angelis
La mia storia nella seconda Guerra Mondiale (1° gennaio 1941 – 13 marzo 1946)
di Cosimo De Angelis «A furia di raccontare le sue storie, un uomo diventa quelle storie. Esse continuano a vivere dopo di lui, e così egli diventa immortale». Ogni narrazione è di per sé affascinante, ma se raccontata da chi l’ha vissuta in prima persona. Si arricchisce di particolari sfumature che la rendono ancora più interessante. Cosimo De Angelis ha conservato, nel corso della sua vita, il ricordo di anni terribili eppure allo stesso tempo bellissimi. Il suo scritto "La mia storia nella seconda Guerra Mondiale" non ha la pretesa di essere un romanzo, né un racconto d’avventura, né un reportage giornalistico. E' coinvolgente e tanto forte da contenere tutti questi stili contemporaneamente.Questo libro vuole essere una testimonianza diretta del più grande conflitto armato della storia, una guerra che, come tutte, ha portato distruzioni e devastazioni sia fisiche che psicologiche. Il libro si sviluppa parola dopo parola, come i passi lenti mossi lungo una strada tortuosa ma preziosa. La memoria e la verità storica, a volte fatta di ricordi laceranti e strazianti, sentimenti che, per chi non è stato dentro la guerra, non potrà mai comprendere del tutto. Ma che se non è possibile comprendere del tutto possiamo forse avvicinarci riducendo la distanza che ci separa da quegli anni bui. Nella nostra indifferenza che misuriamo la nostra distanza dal mondo, ed è nella nostra sensibilità che misuriamo la nostra vicinanza al mondo. Ciò che colpisce di più in questa narrazione è la lucidità e la precisione con le quali vengono ricordati i nomi delle persone incontrate, compagni, colonnelli, generali. Con la stessa precisione vengono ricordati i nomi e le posizioni di luoghi attraversati, luoghi lontani, mai visitati e mai uditi prima di quel momento.
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Esaurito
«A furia di raccontare le sue storie, un uomo diventa quelle storie. Esse continuano a vivere dopo di lui, e così egli diventa immortale». Ogni narrazione è di per sé affascinante, ma se raccontata da chi l’ha vissuta in prima persona. Si arricchisce di particolari sfumature che la rendono ancora più interessante. Cosimo De Angelis ha conservato, nel corso della sua vita, il ricordo di anni terribili eppure allo stesso tempo bellissimi. Il suo scritto “La mia storia nella seconda Guerra Mondiale” non ha la pretesa di essere un romanzo, né un racconto d’avventura, né un reportage giornalistico. E’ coinvolgente e tanto forte da contenere tutti questi stili contemporaneamente.
Questo libro vuole essere una testimonianza diretta del più grande conflitto armato della storia, una guerra che, come tutte, ha portato distruzioni e devastazioni sia fisiche che psicologiche. Il libro si sviluppa parola dopo parola, come i passi lenti mossi lungo una strada tortuosa ma preziosa. La memoria e la verità storica, a volte fatta di ricordi laceranti e strazianti, sentimenti che, per chi non è stato dentro la guerra, non potrà mai comprendere del tutto. Ma che se non è possibile comprendere del tutto possiamo forse avvicinarci riducendo la distanza che ci separa da quegli anni bui. Nella nostra indifferenza che misuriamo la nostra distanza dal mondo, ed è nella nostra sensibilità che misuriamo la nostra vicinanza al mondo. Ciò che colpisce di più in questa narrazione è la lucidità e la precisione con le quali vengono ricordati i nomi delle persone incontrate, compagni, colonnelli, generali. Con la stessa precisione vengono ricordati i nomi e le posizioni di luoghi attraversati, luoghi lontani, mai visitati e mai uditi prima di quel momento.
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